Tornando alla Befana, da piccolo era veramente l'ultimo appiglio, l'ultima fermata, per diverso tempo, salvo sporadiche e improvvisate pose dei binari, l'ultima giornata per far girare i treni, casa nostra era (anche l'attuale, se è per questo) piccola. Via la grande tavola pieghevole in legno grezzo da mettere sopra il tavolo in salotto, sulla quale elaboravo i miei complicati e sinuosi tracciati, che con la fantasia di un bambino avevano la stessa ricchezza e dignità di un plastico RR, via le scatole rosse, ordinatamente riposte nell'armadio, via l'albero, il presepe. Dei dolci m'è sempre importato poco, preferivo il carbone delle locomotive.
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