da 3-nino » 1 mag 2021, 23:15
Sui diorami sono stato un pò criptico. Spiego meglio cosa volevo dire: Il circo e il west sono disegni acquarellati, sono quelli , punto. Sugli europei, dai cataloghi e dai grafici relativi aL loro montaggio , si evidenzia che la parte montagnosa, ( b e c se non erro) è costituita da un' immagine a stampa rovesciata, la stessa con qualche ritocco che aggiunge o toglie una casetta o un albero per coprire un campanile. Aggiungo poi che le due versioni del tracciato ferroviario hanno ingressi e uscite dalla galleria diverse. A terra per il tracciato piccolo, sul viadotto per quello grande, che comporta l'utilizzo di un espediente quale appiccicare più in alto un portale, da ritagliare e collocare sull' ingresso della galleria. Ma il cartone a e b sono gli stessi. Il tracciato europeo piccolo è costituito da due cartoni- a e b corretto. quello lungo da a,b foto corretto e b ribaltato . Sarei curioso di sapere se questa ipotesi è corretta da parte di chi possedesse i due impianti europei( Grande/piccolo che differenzia i due diversi diorami prescindendo dal particolare trenino presente nella scatola). Aggiungo che del diorama militare, salvo il catalogo, non so nulla. Se esiste, il fortunato possessore si faccia vivo. Ultima cosa riguarda il 424 dell'83. E' incredibile che dopo 27 anni RR abbia continuato a utilizzare il telaio a vasca per simulare i cristalli delle finestrature della macchina senza ricorrere a striscette di plastica trasparente riportate, con " vetri a filo" ; ancora più incredibile è che ciò avvenga su un modello rifatto , presumo svogliatamente, e comunque decoroso. RR già con la 646 nuova del 64 aveva introdotto le striscette riportate per simulare i cristalli. Anche qui mi chiedo perchè fatto lo stampo per le striscette, non si sia anche riprodotto i finestrini a filo. Mistero della grande RR , in quegli anni sempre più difficili, a cavallo tra vecchio e nuovo, scala 80 o 87 e , il colmo per la risoluta pioniera della plastica nel "modellismo ferroviario, tra tutta tutta plastica e quel poco di viti e meccanica fine di cui RR conservava nella propria filosofia industriale. 3-nino