Grazie Massimiliano (...anche per il bentornato....
.... e diciamo che nelle intenzioni e con una lettura purtroppo meno assidua, non me ne sono mai allontanato.... a parte però la partecipazione vera e propria con interventi attivi, che ogni tanto, ahimè
resta sospesa... ) e grazie Stefano per le risposte
Io possiedo qualche elemento di catenaria Rivarossi ( intendendosi la "linea di contatto" in sè e per sè e non il "sistema" nel suo complesso ) e un certo numero ( non molto cospicuo e credo non sufficiente a completare un plastico di dimensioni soddisfacenti ) di pali dello stesso "sistema", mentre non mi sono mai imbattuto negli isolatori. In ogni caso è tutto materiale raccogliticcio, preso ora qua ora là ai vari mercatini e non l'ho mai montato operativamente.
Proprio maneggiando materialmente tali componenti ho potuto verificare effettivamente, già anche solo con un sommario esame la veridicità delle critiche e dei rilievi mossi al "sistema" dal punto di vista "operativo", prima che ancora dal punto di vista "estetico" della fedeltà di riproduzione, precisione di scala ecc.
Peraltro, per quanto riguarda almeno i pali, ho sempre ritenuto e continuo a ritenere che essi siano, pur coi loro limiti, comunque abbastanza accettabili... a parte il limite appunto "funzionale", concretantesi nella quasi certa possibilità di "incastro" dei pantografi negli elementi di congiunzione dei pezzi di catenaria, retti appunto dai pali stessi....
Per quanto riguarda gli elementi della linea di contatto, a parte il loro aspetto piuttosto "spesso", ne ho potuto verificare che si presentano piuttosto "squadrati" (sono infatti non "fili", ma lamierini metallici tranciati a simulare in unico pezzo il cavo di contatto, cavo di sostegno e pendini) e taglienti ...
Non per niente, - credo- persino la stessa RR, rendendosi conto di tale aspetto e tali caratteristiche, si sia affidata, nei cataloghi a dei disegni abbastanza ambigui (ricordo in colore blu....
... almeno negli anni '60 ) e non a fotografie di tali articoli.
Quindi mi è sorta spontanea la domanda per cercare di capire come risolvere, possibilmente in maniera il più semplice possibile tali problemi.
Il suggerimento proposto da Max è interessante, ma secondo me può andare bene solo per una rifinitura finale, nel senso che prima appare necessaria una paziente opera di smussamento a mano e pezzo per pezzo prima del montaggio...!!!
Inoltre, sempre secondo me, per fare quello che dice Max, o meglio per "rifinire" (come credo io), sarebbe meglio utilizzare un qualsiasi locomotore, quindi pure meglio "diesel", senza delicati pantografi, adattandogli per la giusta altezza, sul tetto e fissandogli con del nastro adesivo, un pezzo di legno o anche di polistirolo o magari di gommapiuma, con attaccata la carta abrasiva.
Secondo me i pantografi non hanno la forza per lavorare efficacemente e risolvere il problema, essendo adatti solo a captare la corrente con quel minimo attrito e rischiano oltretutto di rovinarsi.
Riguardo a quanto esposto da Stefano/Tartaruga, trovo molto interessante il suo complessivo approccio
, ma dal suo discorso mi sorgono conseguenti quesiti.
Per le curve, hai utilizzato elementi di catenaria dritti di opportuna lunghezza, oppure hai utilizzato elementi curvi, variandone però il raggio di curvatura rispetto ai binari sottostanti ?
Sugli scambi ( tratto curvo )... idem ?
Quanto ai pali, li hai disposti nelle posizioni e alle distanze previste da Rivarossi, cioè in corrispondenza delle giunzioni di binario e utilizzando l'apposito "piede" del palo per l'incastro con le traversine, oppure hai montato il tutto completamente svincolato da tali "previsioni" o magari, addirittura hai omesso completamente l'utilizzo del piede dei pali, adottando un altro metodo per fissare i pali alla superficie del plastico ?
Attendiamo di vedere l'evolvere dei tuoi lavori
e grazie anticipato per le eventuali risposte e i chiarimenti.
Un saluto a tutti.
Riccardo.