un dubbio sui musi della littorina RR



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un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda Massimo » 13 mag 2011, 14:06

Ogni volta che vedo una littorina Rivarossi mi viene inevitabile pensare alla Aln 556 FS e non alla Aln 772 a cui quasi sempre è riferita.
Il frontale del modello fa di tutto per ricordare la prima vera littorina FS (l'unica a cui spetta, tra l'altro, il primato del soprannome) grazie ai tre accoppiatori, ai 4 piccoli finestrini frontali e agli striminziti radiatori.
In quest'ottica il modello RR riacquista un notevolissimo realismo, perduto se lo si continua ad identificare con una Aln 772, dai due grandi finestrini frontali e dal tipico "nasone" di accoppiamento.

Al tempo del progetto rivarossiano (almeno 1951 - il modello è del 1952) i due prototipi correvano contemporaneamente sui binari FS, uno più datato (556) l'altro (772) appena uscito dai collaudi di rete e dunque veicolo di punta, come evoluzione dalla precedente.
Resta l'aspetto cromatico: il fascione rosso identifica immediatamente una 772; oltretutto la 556 aveva sempre indossato la livrea castano/isabella.
Io ritengo che questa sia l'eccezione alla corretta, per il tempo, riproduzione della prima (e vera) "littorina", voluta da Alessandro Rossi.
Come accadde anche per l'e626, le interpretazioni cromatiche furono soggettive, più "commerciali" che modellistiche.
Probabilmente tutto ciò allo scopo di maggiormente "decorare" il modello e farla assomigliare anche ad una 772, convolgendo così un maggior numero di acquirenti.
Cosa ne dite? ... ;-)

foto di Stefano Paolini, Ubaldo Fangucci e G.F. 835-114
Allegati
tripletta.jpg
i tre musi a confronto
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Re: un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda Andrea F Ferrari » 13 mag 2011, 14:57

é possibile.
concordo con te su questo.

senti, ho una curiosità : i modelli RR come e626 ed An 1 littorina, avevano anche l'illuminazione interna?
ciao ANDREA
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Re: un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda Massimo » 13 mag 2011, 17:41

no, ma usava, tra noi fermodellisti di allora, mettere, in parallelo col motore, alcune microlampade (quelle dell'albero di natale...) per illuminare l'interno delle littorine. Per ovviare alla spettrale visione dell'interno (motore, zavorra, fili vari) con della carta abrasiva finissima opacizzavamo pure i vetri.
Oggi sarai scomunicato per mettere mano a quei modelli in quel modo, ma quella volta pensavamo di migliorarli con questi semplici accorgimenti!
Massimo

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Re: un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda Andrea F Ferrari » 13 mag 2011, 19:02

ciao,
penso che fosse bello "manipolare" i propri modelli RR per renderli piu' affascinanti e spettacolari ma, come dici tu oggi sarebbe impensabile!
ciao
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Re: un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda Dario 1957 » 13 mag 2011, 23:36

Su H0 c'erano delle operazioni davvero pazzesche come: l'allungamento della L 221 R ,con terzo asse ,mentre altri lettori avevano messo questo terzo asse vantandosi di non aver allungato telaio e corpo cilindrico....c'è una foto poi di un plastico proprio con una AN1R dotata di cupola belvedere,secondo me presa da certi pullman Wiking,appunto,col tetto di vetro!oppure come ottenere il 636 con due casse opportunamente tagliate di 424....ricordo anche un 636 lunghissimo che la didascalia titolava come "dinosauro"!!però almeno allora le parti di ricambio per trafficare c'erano ed anche nei negozi delle città più piccole...altri tempi!
Dario 1957

 

Re: un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda Dario Romani » 14 mag 2011, 15:14

+ Ciao da Dario Romani
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Re: un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda Dario 1957 » 14 mag 2011, 16:55

Caro omonimo,credo che parliamo dello stesso....mostricciatolo "home made"!!!
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Re: un dubbio sui musi della littorina RR

Messaggioda romeo » 14 mag 2011, 21:42

caro Titolare,sentirti parlare di RR mi fa sempre piacere.Non per nulla,le mie riviste HO RR sono sempre in prima fila per darmi relax e sorrisi.Ho da poco riletto alcuni articoli su dei plastici e ti confesso che,anche se datati,mi fanno sempre venire voglia di riaprire gli scatoloni dei binari.E poi tante elaborazioni,dove ognuno metteva al servizio di tanti le proprie esperienze e idee.
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